L’esperienza di Alessia e Martina con Amici del Mondo Onlus

L’esperienza di Alessia e Martina con Amici del Mondo Onlus

Patzún è un piccolo pueblo di montagna a più di 2000 metri sul livello del mare, abitata da poche anime per la maggior parte indigene: di sicuro due ragazze europee erano facilmente distinguibili in una cornice del genere.

Siamo Martina e Alessia, due studentesse di medicina di soli 22 anni. Entrambe abbiamo sempre sognato di poter conoscere paesi come il Guatemala e tanti altri nel mondo, così diversi dal nostro, i così chiamati Paesi in via di sviluppo. Ma eccoci qua, dopo tante idee vaghe e sogni abbiamo deciso, grazie all’aiuto di Giovanna e Graziano quì a Vicenza, di fare la valigia e siamo partite alla volta di Patzún.

Questo è appunto il piccolo paese a tre ore dalla capitale in cui l’associazione “Amici del Mondo Onlus”, assieme ad altre associazioni internazionali, ha contribuito alla costruzione dell’hogar e centro nutrizionale e dell’hospital Corpus Christi. E’ qui nell’ospedale che io e Alessia abbiamo passato la maggior parte del nostro tempo. Questa è una piccola struttura, ma il lavoro da fare è moltissimo. Tutti i giorni sono presenti due dottoresse,mentre gli specialisti (come pediatra, ginecologo e dermatologo) venivano qui a lavorare alcuni giorni a settimana. La struttura è dotata di apparecchi all’avanguardia, soprattutto considerando la situazione del sistema sanitario del paese e per alcuni di questi si deve appunto ringraziare i sostenitori Italiani che hanno donato un ecografo multifunzionale e un macchinario necessario per l’ematologia.

Noi ci turnavamo per affiancare sia l’infermiera, che aiutavamo nella raccolta dati e in operazioni come prelievi, iniezioni, nebulizzazioni e quant’altro, sia la dottoressa. In questo periodo di grande lavoro stavano infatti iscrivendo le persone per la giornata chirurgica che si sarebbe svolta in settembre per interventi di ernie, occhi, cistifellea e masse. Accomunare tutti i paesi del centro-sud America come un’unica grande realtà socio-economica sarebbe un grosso errore. Ogni Stato ha avuto una storia particolare che ne rispecchia le specifiche condizioni sociali e politiche odierne e presenta al suo interno un grosso mosaico di popolazioni differenti che hanno affrontato particolari processi di integrazione.

Cos’è davvero il Guatemala

Il Guatemala è una repubblica presidenziale situata a sud del Messico; in epoca precolombiana vi si trovavano diverse popolazioni Maya, che hanno lasciato a noi vari siti archeologici spettacolari. Durante la conquista spagnola i popoli indigeni subirono una repressione anche più dura che altrove, ma nonostante ciò sopravvisse fino al diciannovesimo secolo una delle comunità indigene più cospicue del continente americano. Il 15 settembre del 1823 il Guatemala dichiarò l’indipendenza formando sino al 1839 le Province Unite dell’America Centrale. Il popolo non ebbe alcun ruolo né beneficio nell’indipendenza del Paese, anzi, gli indigeni continuarono a subire pesanti discriminazioni e recriminazioni da parte della popolazione ladina e dell’esercito guatemalteco: questa situazione sfociò nella guerra civile del 1954. Il governo democratico in carica venne infatti rovesciato da un colpo di stato militare finanziato dalla CIA americana; la nuova classe dirigente bloccò ogni opera di redistribuzione delle terre iniziata dal precedente governo, nei primi anni mise in pratica una politica del terrore rivolta soprattutto contro studenti, lavoratori e oppositori, e perpetrò una pesante repressione contro i popoli indigeni, arrivando a compiere una vera e propria pulizia etnica con la distruzione di più di 450 villaggi. Lo scontro proseguì con una e vera e propria guerriglia tra gli indigeni ritiratisi nelle montagne per nascondersi e le forze militari, fino agli accordi di pace del 1996, tuttora inapplicati e violati in vari punti, primo fra tutti la tutela dei diritti degli indigeni. Nonostante ben il 42% della popolazione appartenga a uno dei vari gruppi indigeni del Paese, oggi il razzismo è ancora molto presente in grossa parte del paese,

La classe politica del paese, nonostante sia apparentemente di elezione democratica, è pervasa da una profonda corruzione che colpisce tutti gli ambienti del governo. Negli ultimi mesi la Commissione Internazionale contro l’impunità in Guatemala dell’ONU ha mosso pesanti capi d’accusa contro l’attuale presidente Jimmy Morales e le persone a lui più vicine, principalmente per corruzione e atti illeciti.

Ma i problemi principali che un guatemalteco si trova ad affrontare oggi sono rappresentati:

  • dal preoccupante fenomeno della criminalità legata ai trafficanti di droga, conseguenza spesso dalla diffusa povertà, dall’alcolismo (una vera piaga per il paese) e dalla disgregazione familiare;

  • dalla bassa scolarizzazione. Nonostante la scuola sia obbligatoria fino ai 13 anni e gratuita, spesso i bambini lavorano per aiutare le famiglie. ll governo non fornisce sufficienti insegnanti per il numero di studenti presenti, facendo sì che a questi vengano a mala pena insegnate poche basi. Le infrastrutture sono in stato disastroso come pure le strade, lo Stato non stanzia fondi allo scopo di ristrutturarle determinando così in quasi tutto il Paese sprechi di tempi irragionevoli per percorrere distanze minime;

  • dal problema delle terre, che sono ancora in mano a grossi proprietari terrieri che sfruttano i lavoratori; dalla sanità, pubblica e gratuita solo sulla carta che non garantisce medicinali e strumenti terapeutici che nei nostri ospedali vengono considerati

Un Paese di cui innamorarsi

Tutte queste problematiche però non dovrebbero distogliere l’attenzione dalle innumerevoli bellezze che pervadono ogni angolo del paese. Ci sentiamo senza dubbio di consigliare a chiunque di dedicare un po’ del proprio tempo a scoprire le meravigliose attrattive sia naturali che architettoniche del Guatemala. Per gli amanti della natura è imperdibile la visita del lago Atitlan, uno dei più belli del sud America, o delle piscine naturali e balneabili di Semuc Champey, nonostante la sola vista della foresta verde smeraldo, che sembra ricoprire ogni pezzo di terra non edificata, sia sufficiente a lasciare chiunque senza parole. Gli appassionati di storia invece non potranno perdersi la visita del parco di Tikal, il più bel sito di rovine maya che si trova in Guatemala o la visita delle numerose città di epoca coloniale, come Antigua Guatemala o Chichicastenango, estremamente interessanti.

Ma la cosa in assoluto più bella che potrete gustarvi in Guatemala sarà il magnifico rapporto umano che la maggior parte delle persone che incontrerete sarà disposta ad offrirvi. Non dovete farvi ingannare dai loro modi un po’ pudici e riservati: i Guatemaltechi nutrono sempre grande rispetto per ogni nuova persona che incontrano specialmente se si trova lontana da casa e un po’ spaesata come lo eravamo noi due, e sono pronti a spalancarvi la propria casa e il proprio cuore con un senso di ospitalità gratuito, che non vuole nulla in cambio se non il piacere della vostra compagnia. Questo è un popolo che ci ha insegnato moltissimo e ci ha fatto riscoprire e ridare nuovi valori a che cosa voglia dire essere in primo luogo italiani ed europei, ma soprattutto esseri umani cittadini del mondo.

La conclusione di una meravigliosa esperienza di vita

Il Guatemala è senza dubbio un paese che merita di essere vissuto e conosciuto da vicino, e siamo molto grate di averlo potuto fare grazie all’associazione Amici del Mondo Onlus, che ogni giorno porta aiuto concreto a più di 40 bambini che vivono nell’hogar di Patzùn, grazie alle hermanas che con mille difficoltà si preoccupano della crescita e dell’istruzione di quei bambini e della gestione dell’hospitalito Corpus Christi, e al personale medico di suddetto ospedale, che ci ha ospitate e accolte come fa ogni giorno con le decine di pazienti che si presentano in cerca di un sollievo.

Alessia e Martina